L'Araldica Italiana

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Partizioni

Varie sono le partizioni o divisioni che si possono fare nello scudo; quando è diviso in due parti uguali da una linea centrata verticale, si dice partito o diviso in palo, quando la linea è centrata orizzontalmente, si dice troncato o diviso in fascia, quando la linea scende dall'angolo superiore destro all'angolo inferiore sinistro si dice trinciato o diviso in banda, quando invece scende dall'angolo superiore sinistro a quello inferiore destro si dice tagliato o diviso in sbarra. Se il partito è asimmetrico, se cioè le due parti non sono della stessa larghezza, abbiamo il partito a sinistra, o sinistrato, e quello a destra, od addestrato.

Palo è la linea verticale che va dall'alto al basso, fascia la linea orizzontale che va da destra a sinistra, banda quella che scende diagonalmente da destra a sinistra, sbarra quella che scende da sinistra a destra.

Partizioni semplici

Partito
Partito
Troncato
Troncato
Trinciato
Trinciato
Tagliato
Tagliato
Sinistrato
Sinistrato
Addestrato
Addestrato

Il partito è distintivo di parte guelfa, il troncato di parte ghibellina. Queste partizioni formano divisioni che possono a loro volta essere partite, anche più volte. Abbiamo così partizioni composte quali il partito ripartito, il partito di due e troncato di due e l'inquartato.

Se lo scudo è diviso in tre campi uguali da due linee verticali parallele, si dice interzato in palo; se queste linee sono orizzontali, esso è interzato in fascia; se le linee sono diagonali e scendono da destra a sinistra, lo scudo è interzato in sbarra, se scendono invece da sinistra a destra è interzato in banda.

Scudi interzati

Interzato in palo
Interzato in palo
Interzato in fascia
Interzato in fascia
Interzato in banda
Interzato in banda
Interzato in sbarra
Interzato in sbarra
Interzato in calza
Interzato in calza
Interzato in mantello
Interzato in mantello
Interzato incappato
Interzato incappato
Interzato in pergola
Interzato in pergola
Interzato in pergola rovesciata
Interzato in pergola rovesciata
Interzato abbracciato a sinistra
Interzato abbracciato a sinistra
Interzato in grembo appuntato
Interzato in grembo appuntato
Interzato in grembi ritondati
Interzato in grembi ritondati

Un campo partito può essere nuovamente ripartito. Se lo scudo è diviso in quattro parti eguali da due linee in direzione del palo e della fascia, passanti per il centro (cuore), si dice inquartato, mentre se queste linee sono in direzione della banda e della sbarra, si dice inquartato in decusse (a croce di S. Andrea).

Partizioni composte

Partito semitroncato
Partito semitroncato
Semipartito troncato
Semipartito troncato
Inquartato
Inquartato
Inquartato in Croce di St. Andrea
Inquartato in Croce di St. Andrea

Esistono poi le partizioni convenevoli, formate da un numero maggiore di campi partiti nello stesso modo. Se non se ne blasona il numero si assume che lo scudo sia partito di tre (generalmente sei campi).

Partizioni convenevoli

Fasciato
Fasciato
Palato
Palato
Scaglionato
Scaglionato
Bandato
Bandato
Sbarrato
Sbarrato
Fusato
Fusato
Losangato
Losangato
Scaccato
Scaccato

Oltre a queste partizioni ve ne sono molte altre, risultanti da diverse combinazioni o sovrapposizioni delle partizioni.

Colori

Il campo dello scudo può essere di uno o più colori. I colori sono anche detti smalti. I colori principali sono quattro, e cioè il rosso, il verde, l'azzurro ed il nero. A questi se ne aggiungono altri tre, detti secondari, e cioè il porpora, la carnagione ed il colore naturale. In Italia si usa anche il campo di cielo, mentre in Inghilterra esistono anche il cannellato, l'aranciato ed il sanguigno. Esistono poi due metalli, e cioè l'argento e l'oro, e due pellicce, e cioè l'ermellino e il vaio.

Smalti, metalli e pellicce

Rosso
Rosso
Rosso Azzurro
Azzurro
Azzurro
Verde
Verde
Verde Porpora
Porpora
Porpora
Nero
Nero
Nero Naturale
Naturale
Naturale
Oro
Oro
Oro Argento
Argento
Argento
Ermellino
Ermellino
Ermellino Vaio
Vaio
Vaio

Alcuni (Camaiani, Crollalanza) introducono altri due metalli, e cioè il ferro e l'acciaio.

Altri metalli

Ferro
Ferro
Ferro Acciaio
Acciaio
Acciaio

È regola pressoché costante in araldica di non mettere metallo su metallo, né smalto su smalto. Dal XVIII sec., per indicare graficamente gli smalti e i metalli nelle rappresentazioni in bianco e nero o nelle sculture, si è cominciato ad usare un sottile tratteggio e da minuta puntinatura: quindi, il rosso è indicato da un tratteggio verticale che va dalla parte superiore dello scudo a quella inferiore; l'azzurro da un tratteggio orizzontale che va dal fianco destro al fianco sinistro, il verde da un tratteggio diagonale che scende da destra a sinistra, il porpora da linee diagonali che vanno da sinistra a destra, il nero con tratteggi orizzontali e verticali incrociati (nei disegni e nella stampa è concesso indicare il nero con questo colore "a pieno"). L'oro è rappresentato da una fitta puntinatura, mentre l'argento lo è dal bianco, cioè dall'assenza di ogni indicazione. L'ermellino è indicato da un campo bianco sparso di macchie nere a virgola, mentre il vaio si compone di quattro fila di pezze a forma di campana poligonale, alternate d'argento e d'azzurro (colori o numero di file diversi, vanno sempre specificati dal buon blasonatore).


Dario de Judicibus © 1997-2009