L'Araldica Italiana

L'Araldica Italiana

Vai a

Copertina

Pagine italiane

Percorso completo

Indietro

Inglese


Nozioni
Nozioni
Scudi
Scudi
Partizioni
Partizioni
Figure
Figure
Ornamenti
Ornamenti

Gli ornamenti

Gli ornamenti esterni allo scudo sono di due tipi: quelli ereditari e quelli personali.

I primi sono le corone, gli elmi, i sostegni, i tenenti, le divise, il mantello ed il padiglione.

I secondi dipendono dalla posizione della persona nella società. Così per gli ecclesiastici abbiamo i cappelli, le mitre, i pastorali, la tiara e via dicendo. Per i militari abbiamo le ancore, le bandiere, i cannoni, le lance, i trofei d'arme ed altri simboli analoghi. I cavalieri hanno come ornamenti le insegne cavalleresche.

A questi ornamenti si possono aggiungere i motti.

L'elmo

L'elmo che cima lo scudo è indice di vera nobiltà e rappresenta il più importante ornamento dell'insegna; esso viene portato soltanto dai cavalieri; non lo usano perciò nelle loro insegne le donne, gli ecclesiastici, e gli enti morali. In araldica si usano elmi di poche forme: l'elmo pentolare o tinare (XIII sec.), l'elmo aperto e quello da torneo chiuso con visiera "graticciata" e "bavastro" o "gorgiera", che possono essere, a seconda dei titoli, aperte o chiuse. La posizione ordinaria dell'elmo è centrale sopra la metà superiore dello scudo; se lo scudo è inclinato, viene posto sopra l'angolo più alto. Quando ci sono più insegne sullo stesso scudo, possono esservi apposti gli elmi relativi; se gli elmi sono due, il principale va a destra, l'altro a sinistra, rivolti l'uno verso l'altro; quando sono più di due, se dispari, il principale sta in mezzo rivolto in avanti e gli altri due lo guardano di profilo; se gli elmi sono di numero pari, metà volge a destra, metà a sinistra. Gli elmi indicano la dignità a seconda degli smalti che li ricoprono e secondo la loro posizione; quelli dei membri di una casa reale sono dorati (e guardano sempre di fronte), argentati per le famiglie di nobiltà feudale (e guardano a destra) e bruniti quelli della nobiltà cittadina (popolare).

Le corone

La corona è l'altro ornamento fondamentale dell'insegna. Le famiglie nobili usano corone d'oro, formate da un cerchio brunito o arabescato, gemmato, cordonato ai bordi e sostenente i simboli del titolo o della dignità. Esistono nei vari paesi più forme simboliche per le corone. In Italia le corone normali sono:

Principe

è sormontata da otto foglie di acanto d'oro di cui cinque visibili (fioroni), sostenute da punte, e alternate da otto perle di cui quattro visibili.Sono tollerate le corone principesche che hanno i fioroni non alternati da perle, oppure bottonati da una perla, con le perle sostenute da punte o che sono chiuse superiormente col velluto del manto a guisa di tocco, sormontato o meno da una crocetta doro o da un fiocco d'oro (pennello).

Duca

è cimata da otto fioroni d'oro di cui cinque visibili, sostenuti da punte. Sono tollerate le corone di duca coi fioroni bottonati da una perla o chiuse col velluto del manto disposto a guisa di tocco.

Marchese

è cimata da quattro fioroni d'oro di cui tre visibili, sostenuti da punte e alternati da dodici perle disposte tre a tre in quattro gruppi piramidali i cui due visibili. Sono tollerate le corone di marchese coi gruppi di perle sostenuti da punte o con le perle disposte tre per gruppo, una accanto all'altra e collocate o sul margine della corona o sopra altrettante punte.

Conte

è cimata da sedici perle di cui nove visibili. Sono tollerate le corone comitali con le perle sostenute da punte o cimate da quattro grosse perle (tre visibili) alternate da dodici piccole perle disposte in quattro gruppi (due visibili) di tre perle ciascuno, ordinate a piramide o collocate una accanto all'altra, oppure sostenute dal cerchio o da altrettante punte.

Barone

Ha il cerchio accollato da un filo di perle con sei giri in banda (tre visibili). Sono tollerate corone baronali col tortiglio alternate sul margine del cerchio da sei grosse perle (quattro visibili) oppure, senza tortiglio, con la cimatura di dodici perle (sette visibili), collocate sul margine del cerchio o sostenute da altrettante punte.

Nobile cittadino

è cimata da otto perle di cui cinque visibili. è tollerata la corona con le perle sorrette da altrettante punte.

Cavaliere ereditario

è cimata da quattro perle di cui tre visibili.

Visconte

è cimata da quattro grosse perle di cui tre visibili, sostenute da altrettante punte alternate da quattro piccole perle (due visibili), oppure da due punte d'oro.

Patrizio

è formata dal solo cerchio.

Le famiglie titolate fregiano il loro scudo con due corone: una più grande, appoggiata al lembo superiore dello scudo o contornante un eventuale elmo, e un'altra più piccola sostenuta dall'elmo stesso. La corona maggiore sarà quella relativa al titolo personale, la minore quella del titolo più elevato della famiglia. Un conte proveniente da una famiglia principesca, porrà la sua corona comitale sullo scudo, ma la cimerà con un elmo coronato della corona di principe.

La corona della provincia (a meno di concessione speciale) è formata da un cerchio d'oro, gemmato, con le cordonature lisce ai margini, racchiudente due rami, uno di alloro e uno di quercia, al naturale, uscenti dalla corona, decussati e ricadenti all'infuori. La corona di città (a meno di concessione speciale) è turrita, formata da un cerchio d'oro aperto da otto pusterle (cinque visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) riunite da cortine di muro, il tutto d'oro e murato di nero. La corona di comune (a meno di una speciale concessione) è formata da un cerchio di mura aperto da quattro pusterle (tre visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine (ghibellina), il tutto d'argento e murato di nero.

I sostegni

I sostegni ed i tenenti sono figure di vario genere poste ai lati dello scudo per sostenerlo. Esse sono generalemente, ma non sempre, gemelle e affacciate.

Il mantello

Il mantello è ammesso soltanto per i titoli di principe e di duca, e consiste in un drappo di velluto porpora foderato di ermellino, normalmente senza galloni, ricami, bordature o frange; lo si colloca ricadente dall'elmo o dalla corona, è accollato dallo scudo, annodato lateralmente in alto con cordoni d'oro.

Altri ornamenti

Gli svolazzi ed il cercine sono ornamenti costituiti da strisce di panno colorato, messe intorno all'elmo per difenderlo dal sole e dalla polvere. Erano trattenuti sul cocuzzolo da un cercine cordonato in banda; gli uni e l'altro sono in genere divisati con gli stessi smalti dell'insegna. Il cimiero è costituito da una figura, generalmente la stessa riprodotta sullo scudo, collocata sul cocuzzolo dell'elmo. Il cimiero era necessariamente di materiale leggero: legno, cartone, stoppa oppure panno, e mai di materiale pregiato. Di massima si concedeva l'ornamento del cimiero soltanto a famiglie nobili e titolate, escludendolo, ovviamente, per le insegne prive dell'elmo; per le famiglie nobili il cimiero esce dalla piccola corona della casata.

I motti

Tra gli altri ornamenti, i motti (le divise e/o le grida d'arme) sono quelli che danno maggiormente il carattere collettivo a un'insegna; pertanto lo stesso motto può accompagnare insegne differenti appartenenti ai vari rami di una stessa famiglia, comprovandone così la comune origine. Le divise vengono scritte su fettucce con estremità bifide e svolazzanti, smaltate come il campo dello scudo, e utilizzando caratteri maiuscoli romani mentre in Francia e Germania si usarono per qualche tempo i caratteri del gotico italiano e tedesco. Le grida d'arme possono essere poste anche sopra lo scudo o di lato, o essere contenute nel campo dello scudo. In Italia, di regola, i motti vengono collocati sotto la punta dello scudo in bande generalmente simmetriche, in altre nazioni anche sopra o di lato con svolazzi in libertà.


Dario de Judicibus © 1997-2009