Dizionario Inglese-Italiano

Dizionario informatico
Inglese-Italiano

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Introduzione

Moltissimi termini informatici di origine inglese non sono mai stati tradotti in italiano e vengono regolarmente usati più o meno nella loro forma originale. Non è facile identificare il perchè. Forse tale situazione è dovuta al fatto che il nostro Paese ha subito per centinaia di anni dominazioni straniere di tutti i generi, con un conseguente arricchimento della nostra lingua di termini di origine normanna, araba, francese, austro-ungarica e via dicendo. Forse è dovuta ad una certa pigrizia mentale o ad un minore sentimento di unità nazionale quale ad esempio caratterizza i francesi. Di fatto oggi l'americano rappresenta, a torto o a ragione, la lingua predominante in capo tecnico, per cui esiste una vera e propria colonizzazione culturale nel mondo da parte degli Stati Uniti in tutto ciò che riguarda la scienza e la tecnologia, informatica inclusa.

In Francia, allo scopo di proteggere l'identità culturale di quel Paese, il governo stesso ha instituito un comitato che si occupa di trovare un corrispondente in francese per tutti quei termini che, importati da altre lingue, non hanno trovato subito una naturale traduzione nella lingua nativa. In Italia nessuno sembra preoccuparsi del problema, ed in effetti la cosa non è realmente vista come tale.

D'altra parte questa commistione fra inglese ed italiano ha a volte raggiunto degli eccessi inaccettabili non solo dai puristi della lingua, ma anche da chi, come me, è appassionato della propria lingua. Il fatto è che molto spesso si usano termini inglesi anche là dove in effetti il termine italiano esiste ed è comunemente usato, oppure si distorcono in modo alquanto ridicolo alcune parole inglesi, soprattutto verbi, in modo da italianizzarle in qualche modo.

Qualche tempo fa, tanto per fare un esempio, stando con un collega di fronte ad un cartellino orologio che si era bloccato per effettuare un aggiornamento dei dati e sul quale era comparso in inglese la scritta "Updating the clock...", ci è venuto spontaneo ad entrambi dire «Si è bloccato, sta apdetando il cloc!». Al che ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere. «Scusa» ho ripreso «Volevo dire: "sta aggiornando l'orologio".» In quella ci ha interrotto un collega dicendo «Ma perchè "aggiornare"? Non sarebbe meglio dire "rimettere l'orologio"?». Al che ci siamo resi conto che eravamo così abituati a vedere i messagggi in inglese che ci eravamo completamente dimenticati che in italiano esiste un modo perfettamente legale di dire la stessa cosa senza dover neanche ricorrere alla traduzione letterale.

Così, dato che ritengo che almeno nella maggior parte dei casi si possa trovare una buona traduzione per quasi tutti i termini inglesi di tipo tecnico, ho deciso di scrivere un Dizionario italiano-inglese dei termini informatici, con l'aiuto di amici, colleghi e dei frequentatori del gruppo USENET it.cultura.linguistica.italiano.

I criteri utilizzati nella costruzione del dizionario sono stati i seguenti.

  1. Innanzi tutto ho incluso tutti i termini di cui esiste già un equivalente in italiano, anche se magari poco utilizzato.
  2. Quindi ho preso in prestito da altri vocabolari tecnici o specialistici termini che hanno una relazione stretta con vari termini informatici. Ad esempio ho usato il gergo tipografico per tutti quei termini che sono legati all'elaborazione dei testi ed ai caratteri.
  3. Per i termini rimasti ho cercato di verificare se esistesse un giro di parole od un modo di rifrasare i vari termini tenendo conto del loro utilizzo in una frase. Lo stesso termine inglese infatti può dar luogo a più traduzioni a seconda del contesto od essere tradotto con più di una parola. Non esiste alcun motivo per il quale la traduzione debba essere uno ad uno.
  4. Infine mi sono inventato alcuni termini seguendo le logiche più svariate. Per cui, fate attenzione ad usare questo dizionario. Si tratta di un lavoro personale e contiene ipotesi di traduzione che possono non essere condivise.

Dario de Judicibus © 1997-2009